Rimini | Questura a rischio. Schierato fronte bipartisan contro i tecnici
Parla di “omicidio esemplare”, uno di “quelli che avvengono in silenzio”, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, riferendosi alla sempre più vicina soppressione della Questura, dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal prefetto Claudio Palomba. Il problema della gestione della sicurezza nel futuro per Rimini diventa serio e reale. Più volte denunciato da parte della istituzioni locali. “Nel caso in cui questo Governo, irresponsabile e cieco nel confondere riformismo e veri e propri killeraggi territoriali, andasse sino in fondo nell’attuare senza alcun confronto di merito questo proposito, eccome se cambieranno (in peggio) vita e abitudini dei riminesi”.
“Mi rivolgo al Parlamento, alle forze sociali e politiche, anche al partito nel quale milito, il Pd, affinché non continuino a sottostimare, e così facendo assecondare provvedimenti devastanti nei confronti di un territorio che ha dato e dà tanto, ma fatica ancora ad assumere il ruolo e il peso che gli competono”, conclude il sindaco. “L’allarme del Prefetto Palomba, oltre che condivisibile sino alle virgole, oggi assume venature di disperazione, cui tutti dovremmo responsabilmente sintonizzarci. Ma non sono sicuro che ciò accada. L’esperienza degli ultimi mesi lascia infatti più di un dubbio”.
Contro l’eventualità della soppressione della Questura si è levato un unanime coro bipartisan di condanna.
“Di fronte a un governo che affronta il riordino in maniera contabilistica difendiamo la specificità e i numeri del territorio riminese, fatto di 17 milioni di presenze, di un sistema sociale, economico e turistico su cui in questi anni abbiamo investito rendendolo un'eccellenza”, dice Emma Petitti, segretario provinciale del Pd. “Chiediamo una riforma vera e profonda delle autonomie locali che superi i limiti dell'impianto delineato dal Governo con la legge attuale e porti a una riorganizzazione funzionale seria dello Stato, che vada di pari passo con il riordino degli enti locali”.
Da parte del Pdl arriva il commento del consigliere regionale Marco Lombardi. “Questi professori al governo, non possono da un lato spingersi fino al limite della costituzionalità per proporre una riforma innovativa anche se inutile delle province e poi rimanere ancorati al conservatorismo di un vecchio regio decreto per legare la Questura e la Prefettura al capoluogo”.
Secondo Lombardi, se “il governo vuole veramente essere innovativo e ‘tecnico’ deve considerare attentamente e con i numeri alla mano, dove c’è più necessita di sicurezza e conseguentemente rivedere la distribuzione sul territorio di uomini e presidi in base alle effettive esigenze. In caso contrario, avremmo la prova provata che la questione del riordino delle Province è una bufala mediatica che Monti ha voluto proporre per vendere fumo, mentre metteva le mani nelle tasche degli italiani”.
Il politico pidiellino conclude confermando un impegno oltre gli schieramenti per “offrire sicurezza ai cittadini della attuale provincia di Rimini ed ai milioni di nostri ospiti”. Questo “ci interessa eccome e quindi saremo al fianco del prefetto e del presidente Vitali per difendere le nostre giuste ragioni”.